L’ultima Pietà Rondanini dopo il restauro

Terminato il lavoro di restauro della Pietà Rondanini di Michelangelo. L’eccezionale risultato di ripulitura è stato dato a Sabina Vedovello della CBC (Conservazione Beni Culturali di Roma) in collaborazione con la Soprintendenza Milanese al Patrimonio artistico, e con la consulenza del ICR. Dopo la rimozione dei depositi trovati da una realizzazione di una controforma si sono poi alleggeriti gli strati sottostanti, maggiormante presenti come sostanze oleose, sulle gambe del Cristo e sul braccio della prima versione della scultura. Sempre in questa fase, si è proceduto alla rimozione di alcune croste scure dovute a depositi creatisi in seguito ad un periodo in cui l’opera fu esposta all’aperto.

Il marmo, una volta ripulito, ha rivelato uno stato di consunzione poco apprezzabile dovuto soprattutto ai danni che ha provocato l’esposizione all’esterno. Iniziata nel 1552 e ripresa ben dodici anni dopo, quando lo scultore aveva già 90 anni, l’opera è la testimonianza concreta della sua dinamica inventiva e passionale ricerca di ricreare l’emozione dalla pura materia. Iniziata con un’altra postura, Michelangelo riequilibra la composizione e la figura generale, trasmettendole una forza acendente, spezzando la piramide ricreata ed evolvendo l’intera scultura in uno sviluppo piramidale ‘stretto’. La forma che ne conseguì, nella sua calcolata veticalizzazione, genera evoluzioni quasi pittoriche, di una gesto veristico, un ‘dolore’ umano scolpito nello spazio. Una proiezione verticale, un’azione plastica ed irreale della materia che sotto la luce, qualunque essa sia, espone l’incontenibile strazio.

Ricordiamo dell’artista, opere dove fasci di muscoli calcolati e scolpiti nella loro sferzante agitazione, mostrano l’umana potenza e la forza quasi primordiale dell’uomo della Creazione di Adamo, ora tocca il suo apice nel momento della deposizione dalla croce. Il racconto dell’attimo dell’ultimo abbraccio, il ritorno alla madre, profetico abbandono della terrena presenza della carne; il braccio della Madonna, forza la composizione in un gesto orizzontale, vinto però dalla gravità del peso della materia e della morte alla quale non è dato vincere in quanto la profetica dinamica verticale diventa, per un gioco voluto dal geniale scultore, assoluta componente direzionale ed espressiva dell’opera. Composizione piramidale che nella straordinaria invenzione ascendente richiama sbozzature già sperimentate in altre opere e una sgrossatura evidentemente troppo esplicita. Il valore dell’opera è nella sua ‘colta’ plasticità non nella ricerca della bellezza come bene effimero; questa è una bellezza che tocca corde del sensibile e dell’intimo animo umano. In questa tecnica, dello scultore, è racchiusa la geniale comunicativa operosità.

Con la scabrosa e cruda materia trasmette la drammaticità della scena che diventa atmosfera e sensazione, il dolore diventa corpo scultoreo e segno drammatico. Il volto della Vergine esattamente ‘mosso’ come quello del Cristo riprende un ‘ritorno’, all’unica visione della madre che, ora è tutt’uno, con il figlio. E’ l’ultimo anno di vita del grande artista, non un ‘opera’ ultima quindi, ma l’unica traccia dell’evoluzione di una passione intensa capace di profetizzare rapporti e relazioni che troveremo in epoca moserna. Il geniale Michelangelo, dalla fredda materia è capace di generare per l’animo umano, l’espressione di un’emozione ancora tutta umana.

http://server.icvbc.cnr.it/progetti_speciali/pieta_rondanini/rondanini1.htm http://www.bdp.it/~mitn0001/Leonardo/musca.htm http://www.centrodelrestauro.it/rivista/page20.htm

Paolo Marzano
Autore di numerosi articoli-saggi, collabora con riviste specializzate e on-line, di architettura e critica architettonica. Attivo con Architettare.it già agli inizi del 2000. E' un appassionato studioso della teoria della forma. Nei suoi scritti, analizza, tratta e ricerca argomenti che riguardano la trasformazione metropolitana e la continua mutazione dei luoghi collettivi nell'ambito dello sviluppo delle nuove tecnologie applicate all'urbano. Diversi sono i lavori di ricerca che ha pubblicato, collaborando con diverse testate nel settore culturale per la rivista Exsperience (Premio della Cultura 2004 della Presidenza del Consiglio dei Ministri), Trimestrale multisensoriale, Mattioli 1885 s.p.a., Fidenza, Parma; o nell’ambito dell’arte e della critica architettonica, inerente la ricerca applicata al risparmio energetico degli edifici con la De Luca Editori d'Arte, Roma; con la rivista di Arte, Architettura, Design e Cultura per le Edizioni Esperidi. Numerose le citazioni ai suoi testi in tesi, ricerche, riferimenti bibliografici di studi, tutt’ora pubblicati.