( di DIRAC, Dirección de Asuntos Culturales e del Minis )
Chile 8.8 a La Biennale Venezia 2010: ricostruire il futuro.
Chile 8.8. Emblematico, toccante, tragicamente razionale. Il nome del Paese accostato ad uno dei più alti gradi di magnitudo della scala Richter: così il Cile presenta la mostra Chile 8.8 alla 12. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia (29 agosto-21 novembre).
L’impressionante terremoto e il conseguente tsunami che lo scorso 27 Febbraio hanno sconvolto il cuore della Nazione (il quinto sisma più intenso al mondo) sono diventati il punto focale di un singolare iter progettuale che, partendo dall’antitesi architettura-sisma, si trasforma in un toccante viaggio nella cultura, nella tradizione, nella storia, nell’umanità di un popolo da sempre pronto a rispondere alla ciclicità dei cataclismi con una straordinaria capacità di ripresa. To rebuild the future significa proprio questo, ricostruire, fronteggiare, reagire, ripartire, concetti fortemente presenti nel background emotivo e culturale degli architetti cileni protagonisti della manifestazione, un ensemble variegato di nomi già affermati a livello nazionale e giovani talenti emergenti, uniti professionalmente per offrire soluzioni concrete laddove l’opera dell’uomo è stata fatalmente cancellata.
La partecipazione cilena a La Biennale pone dunque al centro della propria mission una potente parte propositiva, un momento spazio-temporale in cui presentare concretamente progetti, idee, soluzioni, tecnologie, abilità per fronteggiare proprio quell’ 8.8, simbolo di distruzione, di paura e di morte. “Paradossalmente, il Cile festeggia quest’anno il bicentenario della sua Indipendenza- commenta l’architetto Sebastián Gray, Commissario della mostra – quello che avrebbe dovuto essere un momento di gioia diventa un contesto per riflettere sui valori più profondi del nostro patrimonio culturale. Per gli architetti cileni la sfida è la creazione di una vita completamente nuova, il ripristino della bellezza, la conservazione della storia, la ricostruzione con maggiore saggezza”. I progetti, gli edifici, le soluzioni antisismiche presentate a La Biennale saranno proprio ambasciatrici di tale messaggio, testimonianza concreta di un concetto di architettura a dimensione reale e coerente con i bisogni della persona nei mutevoli aspetti della vita quotidiana, concetto tra l’altro molto vicino al tema generale dell’intera manifestazione.
Chile 8.8 si struttura in tre principali categorie, in un avvicendarsi di testimonianze, progetti e soluzioni strettamente legati alla tragedia del 27 Febbraio. Il primo gruppo, intitolato PATRIMONIO, raccoglie edifici realizzati utilizzando stilemi, materiali e processi tipici del luogo al fine di preservarne l’identità storico-territoriale pur nei necessari adattamenti ai canoni antisismici d’avanguardia. Preservare e conservare il passato come valore culturale per il futuro, è il leit-motiv anche della seconda categoria PREFABRICACIÓN, una selezione di opere e progetti dai costi contenuti e dalla rapidità di realizzo, che ne attestano la concretezza in situazioni di grave emergenza. Il terzo gruppo è infine dedicato alle ORGANIZACIONES coinvolte nel soccorrere, ripristinare e valutare le situazioni post-terremoto; questa parte include anche progetti volti alla creazione di una memoria collettiva con reportage documentaristici in un toccante percorso fotografico ed iconografico.
In conclusione, a metà strada tra una identità commemorativa e una forte spinta propositiva, Chile 8.8 diventa l’occasione per riflettere sul binomio architettura ed eventi sismici alla luce di una sfida globale di rilevante spessore economico, sociale, culturale ed umano. La sfida parte da una regolamentazione disciplinare precisa per le tecniche di ricostruzione, dipanate tra budget low cost, urgenze, difficoltà operative e recupero del patrimonio storico: un paradigma architettonico che il Cile presenta al mondo intero.
Titolo della Mostra: Chile 8.8
Commissario: Sabastián Gray
Commissari aggiunti: Macarena Cortés, Claudia Barattini
Comitato Culturale: Horacio del Valle, Patricio Gross, Antonia Lehmann, Cristián Undurraga.
Organizzazione a cura del DIRAC, Dirección de Asuntos Culturales e del Ministerio de Relaciones Exteriores de Chile.
Collaboratori: CNCA Consejo Nacional de la Cultura y las Artes, Fundación Imagen Chile, Ambasciata del Cile in Italia, Istituto Italo-Latinoamericano (IILA).
Design e Setup: Rodrigo Castillo, PROIMAGEN Ltda in collaborazione con Marcelo Olivera, Jonathan Berowski, Francisco Barra.
Catalogo: design di Kathryn Gillmore, editing e traduzione di Gisela Frick.
Si ringrazia Rodrigo Araya e Dino Bozzi.
email = press@thebandits.it