La Milano che cambia, sussultando si trasforma in una sorta di sconfinato super-luogo (evoluzione su più ampia scala del “non luogo” teorizzato da Marc Augé).
Il super-luogo non è però in questo contesto da intendersi come area commerciale indipendente, la cui peculiare problematicità è se essere intesa o meno come polo urbano a sé stante, nato attorno alle nuove e decentrate aree commerciali, ma piuttosto bisogna ribaltare la definizione stessa di superluogo e domandarsi invece se non siano i vecchi centri urbani, in questo caso Milano, ad evolvere a loro volta in una nuova ed altra forma di super-luogo, espandendosi ad abbracciare su una grande ragnatela di connessioni l’insieme dei micro-regni che vi crescono attorno, diventando quella che ipotizzo essere una sorta di “città totale”, una città-sfera.
Milano è come un irriverente ed ambizioso nuovo feudo post-medioevale, di cui identifico il centro di potere simbolico nelle nuove Torri di Varesine-Porta Nuova, che si ergono quasi a moderni torrioni di controllo sulla nuova super-città diffusa.
Le serie di fotografie mostrano una nuova realtà urbana verticale, innovativa per Milano, che sale al cielo a controllare il suo vasto ed interconnesso feudo. Con lo scorrere delle fotografie si assiste al cambiamento di scala della città che evolve in una città infinità sempre più indecifrabile e senza confini, priva di ogni limite se non l’orizzonte. Non vi sono confini visibili a circoscrivere la città così come non sembrano esserci limiti all’ascesa delle torri verso il cielo.
Salendo verso l’alto si assiste al duello che si viene a scatenare tra l’aumento di scala del tessuto urbano in espansione e la invece costante proporzionalità delle torri che sovrastano la Milano dell’EXPO, la Milano a caccia di commerci, consumi, visitatori e prestigio internazionale.
Le torri, la città e il fulcro in cui si incontrano, diventano quasi il grafico cartesiano dell’espansione della Città Totale, lo studio di funzione del cambiamento di una città che si estende quasi infinita sul’asse delle ascisse, e le illimitate torri, con la loro costante proporzionalità, impersonificando a loro volta l’asse delle ordinate, poggiano sull’origine, punto di incontro tra cielo e terra.