Il progetto si sofferma sulla progettazione dello spazio tra due involucri: quello opaco del volume della biblioteca, più interno, e quello trasparente più esterno che assolve funzioni di natura bioclimatica.
La ricerca sperimentale fatta a partire da trovare una struttura all’ involucro formato da lastre di vetro, si basa sulla ricerca di una forma che non sia più autoreferenziale, ma che, invece, si faccia carico di tutte le variabili presenti in un progetto di architettura.
Sulla base di questo il concept architettonico si serve di “MANONE” e non più manine per fermare le lastre di vetro. Dal volume interno si estrudono dei volumi, che non sono altro che le funzioni interne( sale di lettura, magazzini dei libri etc), i quali vanno a fermare ogni lastra di vetro. Il sistema che ne viene fuori risulta dall’ interazione tra il disegno delle lastre di vetro ( delle quali ognuna deve essere fermata in almeno 4 punti ben distribuiti, che non devono essere per forza gli angoli) e il sistema dei volumi che le sorregge. Anche la variabile distributiva contribuisce a mantenere le lastre.
La soluzione d’ angolo, invece, si avvale di un sistema diverso per poter mantenere il vuoto architettonico in quel punto. Un sistema di reticolari libere formato da pali e puntoni ottimizza la sua forma a per andare a fermare le lastre e per limitare il forte sbalzo di alcuni volumi che contengono i magazzini dei libri. Questo sistema contribuisce a generare la forma ultima del progetto.