Edificio residenziale “AKM“

L’area delimitata da Via Don Tonino Bello e Strada del Carro è caratterizzata da edifici residenziali. Il complesso residenziale e commerciale denominato “AKM” è integrato in un blocco avente forma rettangolare.
Il progetto è caratterizzato da compenetrazioni volumetriche di più corpi infatti vi è la presenza di volumi cubici piuttosto regolari che addizionandosi al corpo parallelepipedo unitario principale ne infrangono la regolarità sia sul fronte strada che su quello verso la pineta. Questo dinamismo volumetrico consente al contempo di generare delle zone all’aperto, a servizio di ciascuna unità abitativa, costituite da logge e balconi opportunamente schermati che riprendono, data la variabile climatica, un ruolo tipologicamente pregnante nella architettura dell’area mediterranea.
Le logge della zona giorno, contraddistinte da una doppia esposizione Sud-Est affacciantisi sulla pineta e Sud-Ovest, sono circondate da doghe in rame costituenti un involucro protettivo e schermante dalle radiazioni solari (sistema brise-soleil costituito da profili strutturali ad L 100x50x8 mm in acciaio e da doghe ad L 30x70x4 mm in rame TECU Bond Classic); invece le logge relative alla zona notte, meno spaziose, hanno un’unica esposizione Nord-Ovest.
La ricerca architettonica e formale si è concentrata proprio sull’esaminare il significato ed il contenuto della superficie costituente tale involucro schermante, sulla logica dei suoi elementi materici ed architetturali e sull’uso espressivo, morfologico e potenzialmente comunicativo della sua “pelle” architettonica, della relativa struttura e della sua capacità plastica e cromatica.
Lo sforzo progettuale è inoltre consistito nel proporre un utilizzo innovativo del materiale TECU Bond. Infatti, invece del tipico utilizzo di tale materiale in grandi lastre per rivestimenti unitari si è pensato, sfruttando la sua natura composita dovuta al rivestimento in rame su entrambi i lati ed alla presenza al suo interno di un’anima in polietilene, di creare un elemento innovativo costituito da un profilo ad L ottenuto da fasce di TECU Bond tagliate su misura e fresate in modo da permettere la piegatura dell’elemento stesso.
Il sistema brise-soleil finisce così con il produrre, grazie alla lucentezza del materiale dal quale è composto, un edificio in cui le facciate sono state progettate e concepite come “living screens” e nelle quali, grazie alla diversa incidenza della luce solare, si riflette l’intero paesaggio circostante. Ed è proprio in questo dialogo tra le parti che l’architettura acquista il suo significato dando così all’intero edificio una nuova dimensione.