il progetto nasce da un’attenta analisi del contesto dal quale sono tratti tutti gli elementi per il progetto.Il contesco è dato dalla città di Terzigno in provincia di Napoli in cui sotto la crosta di abusivismo edilizio è ancora possibile scorgere gli elementi architettonici del suo centro antico fatto di case semplici dalle cupole estradossate e dagli intonaci ruvidi in pozzolana.Solo la luce e la materia definiscono le qualità architettoniche delle case altrimenti prive di ornamento.Gli aggregati di case conformano le “cortine” vere cellule dell’unità residenziale dotate di attrezzature per l’uso collettivo degli spazi:lavatoi,cisterne,aie,forni per il pane.Il progetto nasce dalla volontà di confrontarsi con le preesistenze e di reinterpretare lo spazio delle”cortine” in chiave contemporanea prendendo dal contesto il senso dello spazio e traducendolo in una esperienza nuova.La mediateca fonde varie funzioni nello stesso luogo in modo da diventare un luogo di incontro,di aggregazione e si pone in concorrenza con altri luoghi di consumo collettivo.Insieme al cineteatro e alla corte usufruibile anche per attività teatrali o di intrattenimento all’esterno,il complesso si pone come un centro culturale polarizzante per la cittadina addormentata per la mancanza di spazi di uso collettico.La location del progetto è stata scelta in una zona cuscinetto tra il centro antico e una zona di nuova espansione residenziale e si vuole collocare come anello di congiunzione tra le due parti.Il linguaggio architettonico è affidato a figure geometriche semplici,chiare alla loro matericità e alle loro ombre capaci di rievocare immagini conosciute della cittadina di Terzigno.