L’idea è quella di una “lamina” che avvolgendosi su se stessa genera volumi e spazi vitali. La “leggerezza” della lamina bianca, quasi sospesa nel vuoto, si contrappone alla “solidità” dei volumi enfatizzati dal rivestimento in pietra (granito rosa).
Alcuni “tagli” di luce, caratterizzano le superfici verticali, ed un albero ri-collega il progetto al genius loci del contesto