L’assunto ideologico del progetto muove dal concetto di non ostinarsi nel recuperare nostalgicamente un passato perduto per sempre, ma adeguare alle nuove esigenze l’antica struttura per darle nuova vita.
Un restauro di un qualsiasi manufatto storico è sempre una operazione critica, in quanto l’architetto è tenuto ad operare delle scelte, diviso tra l’esigenza di conservare e valorizzare ciò che riveste un valore storico o culturale e quella di apportare ed introdurre elementi di innovazione necessari al nuovo uso.
Distinguendo nettamente tra antico e moderno, l’antico viene rigorosamente rispettato e portato in luce, il moderno viene inserito quando vi sia necessità di completare le parti restituite da nuove funzioni nell’uso del linguaggio architettonico del nostro tempo.
Nel nostro caso gli elementi che assumevano un’importanza storica erano il costone lavico basamentale sul fronte Sud e la muratura in pietra lavica delle pareti esterne, poiché per ciò che riguarda lo spazio interno ben poco ormai rimane a causa dei crolli delle coperture e di antichi rimaneggiamenti.
Inoltre rivestiva particolare importanza, nell’organizzazione interna dei vari ambienti, la vista che si può godere dall’edificio degli elementi caratterizzanti il paesaggio di Acicastello: il Castello e i Faraglioni.
In base a tali premesse ha preso vita il progetto.
Per ciò che riguarda l’aspetto esteriore si è scelto di semplificare la volumetria esistente, dando maggior enfasi alla forma cubica dell’edificio.
Per tali ragioni le originarie coperture a falde verranno sostituite da un’unica copertura piana (ad una quota leggermente più bassa rispetto al cornicione esistente) e i prospetti rettificati rivestendo parzialmente le strutture sottostanti con una facciata ventilata realizzata in lastre di rame preossidato giuntate orizzontalmente.
Svuotando l’angolo Sud Ovest, al primo piano verrà realizzata una terrazza aperta che permetterà la vista del castello, in questo angolo dell’edificio, la purezza del volume verrà mantenuta, poiché il rivestimento in rame risvolterà anche in questa area sostenendosi su due travi IPE a sbalzo dai muri perimetrali.
Al piano terra, invece, una finestra circolare, ricavata nella roccia lavica garantirà la visione del castello dalla sala polivalente.
Per fruire degli spazi sui vari piani e rendere autonome le varie parti dell’edificio da un punto di vista funzionale, verrà realizzata una scala in cls nel cortile retrostante, che sarà strutturalmente separata dal resto dell’immobile.
Dal punto vista costruttivo e funzionale interno, i nuovi spazi ricavati all’interno del volume parapellepidico, sono il frutto e il risultato della realizzazione di due nuovi muri di sostegno realizzati con elementi in pietra lavica. Questi disposti a croce, da un lato consolidano l’edificio adeguandolo alla vigente normativa sismica, dall’altro strutturano lo spazio interno dando una regola.
Il soffitto ligneo con travi a vista in legno lamellare che si inseriscono nella muratura preesistente in maniera da dissimulare l’incastro e la paviementazione in pietra lavica naturale, ricavata dallo scavo della parte interna del costone lavica, renderanno unico e riconoscibile lo spazio interno ad uso collettivo poiché carico di elementi alla storia del luogo.