Progetto di illuminazione di un appartamento mansardato
Lo spazio e’ il piu’ grande lusso del Nostro tempo; ma cio’ che e’ piccolo non e’ necessariamente di scarso valore: “piccolo” puo’ voler dire semplice, affascinante, e donare un piacevole senso di raccoglimento, che sempre piu’ spesso, e’ dato da un accorto uso della luce…
“Una casa e’ abitabile solo se e’ piena di luce e aria”, cosi scrisse Le Corbusier in “Verso una architettura” (1923), scagliandosi contro gli interni bui e tetri del XIX secolo, avvolti in pesanti tappezzerie, ornamenti e ingombranti mobili polverosi. Per contro, nel XVIII secolo, a parte i problemi pratici (illuminazione a gas, arredi scuri), gli interni erano decisamente luminosi, forse come manifestazione visiva dell’eta’ della ragione, ovvero “dei lumi”.
Oggi, la luce, e’ uno degli elementi piu’ importanti nel vocabolario del design contemporaneo, e sempre di piu’, un suo attento uso, naturale ed artificiale, permette di valorizzare anche piccoli spazi facendoli sembrare piu’ ampi.
Il primo passo progettuale e’ stato quello di fare una valutazione preliminare delle condizioni di luminosita’ di ciascuna zona della casa, verificando dove la luce cadesse nel corso della giornata.
Poi, per animare gli interni, si sono dislocati dei “tagli” orizzontali e verticali per la fruibilita’ diurna (finestre, lucernari) ed altri “tagli” profondi e longitudinali in cucina e nel bagno per gli apparecchi di illuminazione (le aree piu’ spioventi di questo spazio mansardato).
Un’illuminazione tecnica e nuova, nel cui uso notturno, si e’ voluto, strategicamente, controllarne l’intensita’; una soluzione di continuita’ che crea luce senza apparecchi di illuminazione.
Nelle altre stanze, tramite apparecchi su cavo, la luce torna a cadere dall’alto.