•Ente banditore: Autorità Portuale di La Spezia
•Progettista capogruppo: LDA-Studio
•Gruppo di progettazione: LDA-Studio Luca Dolmetta Nicola Pisani, Nihon Sekkei Inc., 2xlrm architetti associati, kk_architettura
•Collaboratori: Cerminara Gino, Del Gaudio Livia, Nozziglia Marco,Del Vigo Beatrice, Taglè Luciana
•Progetto: Ottobre 2006
•Superficie utile: 258.000 mq
•Cubatura: 350.000 mc
Occuparsi della riqualificazione, valorizzazione e recupero ad uso turistico-nautico della Calata Paita del porto mercantile della Spezia e del waterfront significa necessariamente non pensare esclusivamente al riuso, seppur importante e strategico, di un limitato ambito puntuale della città, bensì cogliere l’occasione unica per delineare una strategia complessiva per la riconquista del rapporto tra città e mare.
Occuparsi del tratto di waterfront compreso tra la città storica/Arsenale e la via S. Cipriano/Viale S.Bartolomeo, significa pertanto sviluppare un progetto che sappia con forza innescare un processo complessivo di riqualificazione della città di Spezia che tenga presente i seguenti obiettivi puntuali:
1. ridefinizione e recupero dell.immagine della Spezia del futuro indirizzando la trasformazione anche verso usi turistico-ricettivi;
2. ri-connessione (trasversale e verticale) delle diverse anime della città (la città storica, l.Arsenale . attraverso un futuro riuso-, il costruendo porto Mirabello, la zona centrale del
Comune e della Cattedrale, la futura stazione ferroviaria, la piana residenziale ed in parte in trasformazione di Migliarina, l.Area IP);
3. recupero dell.immagine complessiva del golfo dei poeti come luogo da guardare e vivere anche a fini turistici e da cui essere guardati;
4. coerenza con gli obiettivi del Piano Strategico al fine di superare l.immagine della città agricola, quindi militare ed industriale, per proiettarsi verso il turismo (nautico, culturale,
ambientale, tecnologico) e l.innovazione-ricerca tecnologica legata ai temi della scienza del mare;
5. tutela, recupero e valorizzazione delle diverse identità che hanno caratterizzato la formazione storica del luogo e che devono assolutamente essere evidenziate dal progetto;
6. riconquista di un spazio unico per la città che sappia rappresentare la naturale crescita/prosecuzione della città esistente verso il mare e non rappresenti un nuovo modello di città;
7. tutela, recupero, valorizzazione ed ampliamento del verde facendolo diventare spina dorsale dell.intero intervento, salvaguardando il tratto storico della passeggiata Morin
dove da sempre si svolge il .Palio.;
8. integrazione/valorizzazione di nuovi spazi del lavoro con lo spazio pubblico e con la città esistente al fine di perseguire un nuovo processo di ri-identificazione della società
spezzina superata la fase di crisi della deindustrializzazione.