I resti delle fabbriche, oggetto del presente intervento, sono ubicate all’interno del centro storico di Polizzi Generosa, antistanti piazza del Castello nel quartiere di S. Maria Maggiore, quartiere sviluppatosi rispetto al resto del paese nella parte alta intorno all’antica rocca.
I ruderi della chiesa di S.Maria del Castello, oggi di proprietà privata, sono riconoscibili soltanto da pochi elementi murari (muri d’ambito), con il campanile a vela ricoperto interamente dall’edera e perciò poco visibile, mentre l’interno è completamente ingombro dalle macerie, condizioni queste, che palesano uno scenario di danno dovuto ad un abbandono totale ormai duraturo nel tempo che ha portato i rimanenti ruderi ad un dissesto strutturale continuo.
Muovendo da una precisa volontà secondo la quale la realtà storica dell’edificio, comprendente principalmente eventi traumatici come i crolli, non vuole essere cancellata per quanto possibile esibita in tutta la crudezza pur nella necessità di integrare funzionalmente gli elementi edilizi,è stato condotto un accurato studio relativo ai materiali e alle tecniche costruttive della tradizione.
In questa ottica, la proposta progettuale comporta una serie di interventi in grado di ricostituire i profili del volume complessivo dando comunque la possibilità di leggere chiaramente i nuovi apporti, generalmente eseguiti con materiali assimilabili ma di chiara origine contemporanea.
Pertanto, l’obbiettivo principale dell’intervento in esame è quello di mantenere gli esistenti ruderi così come sono giunti a noi (per vetustà e forma), aumentando però la resistenza degli apparati murari dissestati che godranno di uno stato di equilibrio statico permanente, e di una preservazione da tutte le azioni degenerative.
Inoltre, nella proposta di progetto si è affrontato il tema dell’inserimento di nuovi elementi architettonici che verranno ad affiancarsi e ad aggiungersi ai preesistenti.
Esclusa qualsiasi ipotesi di mimetizzazione, le aggiunte sono connotate dal carattere inequivocabile della modernità e presentano geometrie che appaiono totalmente svincolanti da quelle regolari degli edifici esistenti (se pur provenienti dallo studio di elementi architettonici autoctoni sparsi nel territorio), sottolineando al contempo la distanza storica e simbolica tra il complesso edificato in origine e quello attuale.
Gli elementi architettonici quali il “convivium” e “la torre panoramica”, verranno inseriti all’interno dello spazio incluso fra la cortina muraria dell’intero corpo di fabbrica.
Il “convivium” sarà il luogo di ritrovo per i cittadini che raccolti in questo contesto potranno ritrovarsi in armonia e tranquillità, poichè si vuole simbolicamente ricordare la presenza presumibile di un altare originario, in guisa da consentire la vicinanza ed il legame con la sacralità del luogo, e “la torre panoramica” che consentirà il raggiungimento per mezzo di una scala di nuova progettazione ad una quota di calpestio necessaria per una attenta osservazione e visione dei resti del campanile a vela della chiesa nonché di tutto il panorama circostante, e la possibilità di ritrovarsi in un ambiente da quale potere trarre benessere e riflessione.
Pertanto, lo spazio opportunamente ricreato costituirà il nodo di collegamento tra la Piazza del Castello (inerente ad una Polizzi originaria) ed il “belvedere” (connesso ad una Polizzi di nuovo sviluppo).