…in una terra del sud…
Quando riaprii gli occhi, ebbi un attimo di esitazione: quella tranquillità non era solo il mieloso avanzo di un sogno appena concluso … qualcosa di diverso mi imponeva una dolce immobilità. Le ciglia sfioravano un letto di sabbia, morbida culla di un meritato riposo, e quasi rapito dai mille luccichii dei cristalli che conteneva, venni penetrato da un piacere fisico, il piacere del caldo, il piacere della malleabilità, il piacere della finezza al tatto. E con rigorosa cadenza, il dichiararsi incessante di una fluida presenza, mi confermava l’eterna natura del signore di quell’ambiente. Fu però il tramonto a decidere la cromia per impormi il primo movimento e fu in quell’istante che decisi di infrangere il nono comandamento. Mi avviai lento, solo, innamorato di una terra che non mi apparteneva.
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