La strategia elaborata per il nuovo centro di aggregazione all’Ex Macello si basa su 5 questioni chiave:specializzazione dell’accessibilità, massima estensione del verde, gestione dell’innervamento tecnologico, separazione e indipendenza delle aree funzionali, creazione di un segno di riferimento urbano.
Il progetto differenzia e separa l’accesso di servizio da quelli pubblici suddividendo quest’ultimi a seconda degli usi diurni/notturni dell’area e collegandoli alla città attraverso un’analisi del contesto sia attuale ma anche e soprattutto futuro. Importante e fondamentale lo sfondamento sul fianco laterale verso le scuole che permette un accesso diretto nel cuore dell’area.
Le aree a verde vengono estese il più possibile e lasciate a prato in modo da favorire una più semplice aggregazione spontanea e permetterne un uso flessibile, allo stesso tempo tutte le superfici destinate a percorso sono pensate con materiali naturali che permettano la massima permeabilità del suolo.
Il sistema di distribuzione tecnologica è contenuto in una spina di servizio che posta sul retro degli edifici contemporaneamente li connette e contiene tutti quegli spazi aggiuntivi come camerini e servizi igienici che non possono essere contenuti all’interno degli edifici storici.
I diversi contenitori (culturale, musicale, il museo dei bambini, l’ostello, il bar/ristorante, le sale prove e la galleria d’arte), pur facendo parte di un sistema complessivamente unitario e interdipendente, mantengono l’indipendenza nell’accessibilità e nell’uso degli spazi in modo da poter favorire sistemi gestionali diversificati e autonomi. Le connessioni tra i vari corpi di fabbrica sono realizzate attraverso dei sistemi pensili leggeri, che prendono spunto dal vecchio sistema di coperture già presente, evitano qualunque tipo di superfetazione che vada ad intaccare i prospetti degli edifici.
Infine scelte dettate da necessità tecniche come ad esempio avere specifiche altezze sopra il palco del contenitore musicale divengono l’occasione architettonica per realizzare un elemento lanterna che con la sua presenza diventa landmark territoriale e punto di riferimento per l’intero nuovo quartiere che si sta sviluppando ad Udine Sud-Ovest.
Progettista Capogruppo: Alessandro Zoppini
Gruppo di progettazione: Studio Zoppini Associati (Alessandro Zoppini, Marco De Giovannini, Diego Rossi, Andrea Fortunati), michielizanatta.net (Tommaso Michieli, Christian Zanatta, Cristiano Michieli ), In Arch studio (Antonella Indrigo, Nicla Indrigo, Sara Merizzi), F&G architetti (Piero Faraguna,Marco Girotto)
Collaboratori: Dott.Arch. Paolo Zardo, Arch.Francesco Venier, Daniela Di Iulio