CRITERI GENERALI
L’intervento affronta il tema dell’ampliamento come occasione non solo per comporre una nuova architettura, ma anche per definire un’unità spaziale e funzionale tra i due corpi di fabbrica dello stato di fatto e tra questi e l’edificio di progetto. A tale impostazione si è pervenuti affrontando un duplice sistema di esigenze, peraltro già denunciate in fase di preliminare. Da un lato si è posta come imprescindibile l’istanza funzionale, e ciò ha comportato la necessità di rendere quanto più possibile semplici e lineari i percorsi interni e di ottimizzare la distribuzione e la flessibilità degli spazi. Dall’altro lato ci si è rapportati con l’esigenza dell’amministrazione di dotarsi di una sede adeguatamente rappresentativa. Parallelamente a queste esigenze di base si è cercato di arricchire il processo compositivo affrontando tematiche come quelle dell’accessibilità, della qualità spaziale e del risparmio energetico.
DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE
Lo stato di fatto presenta situazioni di criticità in primo luogo in ordine ai collegamenti tra i corpi di fabbrica A e B: tra i solai dei due edifici infatti, vi è una differenza di quota di fatto impedisce una diretta fruibilità ai disabili. L’orientamento progettuale è stato di superare, attraverso una soluzione unitaria, i problemi di accessibilità, di semplificazione dei percorsi e di raccordo delle diverse quote. Si è scelto infatti di collocare i livelli dell’ampliamento oggetto del bando ad una quota intermedia tra quella dell’edificio A e quella dell’edificio B. Tale scelta risponde alla necessità di individuare un percorso che colleghi i tre corpi di fabbrica in modo fluido evitando barriere per i disabili. Il collegamento tra i corpi A e C è risolto attraverso una “stecca” vetrata al cui interno, per ogni livello, si sviluppano tre rampe con pendenza variabile a seconda del dislivello da coprire e comunque sempre inferiore all’8%. Questo blocco di collegamenti rispetta la collocazione individuata dal progetto preliminare. Un’ impostazione del genere porta a definire un asse di collegamenti orizzontali che costituisce un primo“segno” nello sviluppo planimetrico del tema di progetto. A questo asse si sovrappone, intersecandolo, un secondo, questa volta longitudinale, costituito dal corridoio centrale degli edifici B e C. Infatti il corridoio del corpo di progetto è in continuità con quello del primo ampliamento, sottolineandone le valenze funzionale e compositiva. L’introduzione del corpo vetrato dei collegamenti orizzontali, così resi più efficaci e razionali di quelli dello stato di fatto, consente di prevedere la rimozione della passerella esistente, ottenendo una semplificazione formale degli scorci prospettici. L’incrocio dei due assi -o “segni”- compositivi avviene in un’area baricentrica rispetto ai tre corpi di fabbrica e si è deciso di valorizzare ulteriormente questa posizione per collocarvi un ascensore e definire un nodo distributivo per i collegamenti orizzontali e verticali. Questi si concentrano in altri tre punti: due all’interno degli edifici esistenti, mentre il terzo è sulla facciata nord del corpo di progetto, in posizione simmetrica rispetto alle scale dell’edificio B. Una tale disposizione garantisce ad ogni punto dei vari piani di essere efficacemente servito dai corpi scala, evitando sovrapposizioni dei percorsi. Al nodo distributivo in corrispondenza del lato nord del nuovo ampliamento è stata attribuita una particolare rilevanza. Qui infatti si è individuata l’ubicazione dell’ingresso principale dell’edificio dalla piazza antistante e ciò a seguito di considerazioni di tipo funzionale e formale. Tra le prime vi è la vicinanza all’area dei parcheggi, ma anche la scelta di destinare l’area più fredda dell’edificio (perché esposta a nord) a zona di passaggio. Inoltre l’angolo N-E è quello più visibile dai vari punti della piazza, e perciò assume una valenza simbolica e prospettica che ben si addicono alla funzione di ingresso, ossia di punto focale dei percorsi dall’esterno verso l’interno e viceversa.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI INTERNI
Per quanto riguarda la distribuzione interna degli uffici si è ipotizzata una soluzione che consenta uno sfruttamento razionale sia dello spazio esistente che di quello da realizzare. In particolare si sono concentrati i locali destinati ai VVUU al pianterreno dell’edificio B, in modo da poter sfruttare come ingresso autonomo l’attuale ingresso. Gli uffici anagrafe, URP ed il centralino sono stati spostati al piano terra del nuovo edificio, in prossimità dell’ingresso, in quanto si è ritenuto di ubicarli in una zona di più facile accesso al pubblico.
TECNICHE, MATERIALI, DURATA, MANUTENZIONE E CONTROLLO ENERGETICO
La struttura in cls armato e i solai in lastre tralicciate prefabbricate consentono una rapida esecuzione e una semplificazione del processo costruttivo in cantiere. Anche da un punto di vista formale l’impiego di setti in cls armato è sfruttato per denunciare all’esterno i nodi funzionali dell’edificio: i due assi di collegamenti verticali e l’ingresso. Il trattamento delle pareti esterne invece è stato concepito in modo da avere prestazioni ottimali in termini di coibenza termica, facendo riferimento a quanto indicato dal regolamento edilizio in materia di uso razionale delle risorse energetiche. La massa muraria superficiale è pari a circa 410 kg/mq, inoltre in base alle condizioni di soleggiamento e ventilazione di ciascun fronte si sono adottate soluzioni differenti. La facciata S-E risulta avere un rapporto tra superficie vetrata e superficie piena maggiore (1,94) rispetto alla parete N-O (0,31). Al fine di migliorare ulteriormente le prestazioni dell’involucro murario si sono utilizzate schermature sia orizzontali (prolungando i marcapiani) che verticali con orientamenti diversi tra la parete S-E e quella N-O. La parete N invece è quasi tutta piena. Anche la sistemazione a verde delle aree di pertinenza è stata studiata in funzione del miglioramento delle prestazioni energetiche: alberature schermano le pareti N-O e N proteggendole dai venti invernali prevalenti. Per quanto riguarda il trattamento climatico degli ambienti interni si sono integrati sistemi di condizionamento attivi con tecniche tradizionali di raffrescamento. In merito a queste si è predisposto un ambiente vetrato a tripla altezza di fronte all’ingresso che, oltre a connotare qualitativamente lo spazio d’ingresso, svolge anche la funzione di “torre dei venti”: una presa sul pavimento attinge direttamente dai locali interrati e un sistema di flap posti in copertura crea una depressione che innesca il transito di aria fresca dal basso verso l’alto.