La volonta’ di restituire il mare alla città attraverso geometrie compositive che si interpongono tra il livello strada e il salto di quota che, attraverso una impervia scogliera, portano fino al mare. Piattaforme in pietra che nel tempo saranno invase dal “verde planetario”, e dal verde “non disegnato” (citazione del “Manifesto del Terzo Paesaggio” – Gilles Clément), dove ogni spazio si veste da luogo di riflessione che nel tempo modifica la sua espressività attraverso le biodiversità, come in una sorta di “land art” perpetuo movimento.