Capsule of Life – Multifunctional Complex in Ivanovo

Capsule of Life – Complesso multifunzionale di Ivanovo (Russia) di Custo|Mantrici|Radtsig architects

Il progetto, elaborato dallo studio italo – russo KamiNEXst, Custo Mantrici Radtsig architects, commissionato dal costruttore russo SU-155, è stato presentato il 12 marzo 2009 alla stampa internazionale ed alle autorità russe in occasione della fiera MIPIM di Cannes, con una conferenza presso il suo stand espositivo.
La società russa SU-155 ha investito sul progetto oltre 50 milioni di dollari e l’inizio del cantiere è previsto entro l’anno 2009.

Si tratta di un complesso polifunzionale che ospiterà attività commerciali, di intrattenimento e di ristorazione nell’ex area industriale della città di Ivanovo, capitale dell’omonima regione russa.
Sulla preesistenza di un’ex fabbrica tessile costruita a fine Ottocento, KamiNEXst ha progettato il restauro dell’edificio e l’inserimento di un nuovo corpo, in una innovativa operazione di recupero storico con innesto di architettura bioclimatica e multimediale.

Il CONCEPT : “Capsule of life”

L’ idea di progetto muove dall’ analisi preliminare dell’ architettura industriale preesistente; il rapporto tra i vuoti ed i pieni, la volumetria da demolire e quella da ricostruire, le suggestioni degli interstizi tra i corpi dell’ edificio stesso. E’ da questi dati di partenza che si ricerca la strada d’ intervento. Gli edifici storici, quindi, sono tenuti in considerazione, come artificio, volumi puri, memoria storica di un recente passato.
Il concept di progetto è dunque quello di intervenire rompendo la rigidità formale e concettuale delle architettture tradizionali con l’inserimento tra di esse di un altro tipo di architettura, in netta contrapposizione con l’esistente.
L’inserimento di un nuovo corpo che, come un organismo vivente, si appoggia e si sedimenta tra i due blocchi preesistenti, cresce e si sviluppa, seguendo le leggi naturali della vita nel rispetto degli elementi naturali ed ambientali specifici, presenti nel contesto in cui opera. Una capsula di vita; un organismo biologico che racchiude in sè il potere della vita.
Una particolare attenzione, quindi, al restauro conservativo dell’ archeologia industriale, ma che prende anche forza del suo essere, dallo scambio, dalla simbiosi con una architettura più fluida, dinamica, morfologicamente instabile. Ed è proprio questa tensione irrisolta tra differenti geometrie che ne amplifica la percezione degli aspetti estetici del linguaggio architettonico.

MEDIABUILDING

La lettura dell’ idea di progetto inizia, a partire, dalla main entrance verso la piazza di distribuzione interna. La morfogenesi, nella parte centrale dell’ edificio di collegamento con gli edifici principali, sottolinea infatti, il manifestarsi di una implosione che assolve poi alla funzione di ristorante verso l’ interno, e di mediabulding verso l’ esterno, con un sistema di doppia pelle. Neon retrostanti ad una superficie in pannelli di plexiglas traslucido, gestiti da un software, permettono infatti di creare un info screen interattivo con la città e con gli eventi all’ interno dello spazio polifunzionale.

LA STRUTTURA

Completamente concepito con struttura in legno lamellare, che si interpone come una ragnatela tra un edificio e l’altro, questo nuovo “organismo” è innanzitutto alla ricerca del sole.
La copertura, infatti, è concepita come un gioco di falde con una doppia esposizione sud-nord, rispettivamente realizzate in vetro e acciaio; queste falde sono suddivise in 12 moduli trasversali all’asse principale dell’edificio; i 12 moduli composti dalla doppia falda sono tra loro sfalsati secondo i due assi x e y, secondo i valori che permettono alla parte vetrata di seguire il diagramma solare annuale della città di Ivanovo.
In questo modo la porzione di copertura vetrata, esposta a est – sud – ovest secondo il percorso solare, è in grado di ricevere il massimo apporto sia in termini di illuminazione naturale (daylighting) che in termini di radiazione solare diretta (apporto termico).

LA PIAZZA

La piazza, intesa come la porzione di spazio compresa tra i due edifici mantenuti e ristrutturati, diventa inevitabilmente il punto centrale del progetto. Concettualmente rappresenta la piazza intesa come moderna “AGORA’”, centro di scambio e di commercio dell’antica grecia, niente altro che un contemporaneo centro commerciale, nodo nevralgico della città, dove si concentrano attività e funzioni economiche e sociali.
Intesa come cuore del progetto, quindi, la piazza è sollevata da terra, rialzata al piano nobile, in modo da poter fruire delle migliori condizioni di luce e calore. Il sollevamento della piazza da terra permette di ricavare altri spazi al di sotto di questa, necessari per la vita del complesso commerciale (e della piazza stessa). Cinema, negozi, bowling, supermercati, etc., vivono e convivono con la piazza vera e propria, costituendone quasi degli organi interni, ricchi di molteplici funzioni al suo servizio. Gli spazi di collegamento verticali, scale/scale mobili e ascensori, sono posizionati alle estremità della piazza e uniti tra di loro con dei ballatoi che si affacciano verso l’ interno, ponti sospesi ne definiscono i collegamenti orizzontali.