Il cortile di un palazzo di Milano sito in Porta Vittoria è il luogo dell’intervento per un garage privato sotterraneo. Questo edificio è parte dell’isolato adiacente il Palazzo di Giustizia realizzato da Marcello Piacentini, che disegnò anche il masterplan dell’area limitrofa comprendente i due palazzi attigui.
In questo contesto è stato risolto il problema del parcheggio, comune alla gran parte dei centri storici delle città, coniugando tecnologia e rispetto per lestetica del palazzo, permettendo di conservare pressoché intatto il cortile privato.
Il progetto è la realizzazione di un parcheggio di 9 posti auto interrati, al quale è possibile accedere mediante un montauto a cielo aperto. A fianco di questo si colloca l’ascensore interamente rivestito in vetro opalino bianco, che caratterizza la corte elevandosi a elemento di emergenza, lanterna dello spazio privato. L’intervento proposto si sviluppa su tre livelli: la quota del cortile, la quota del patio e la quota del parcheggio. Superato l’androne d’ingresso del palazzo ci si ritrova nello spazio chiuso della corte interna e la vista dell’ascensore individua un elemento che determina una variazione dello scenario. Tramite una scala di nuova realizzazione si può raggiungere la quota del patio antistante il parcheggio: in questo zona si modifica la percezione spaziale con un paessaggio meno severo del soprastante cortile: un percorso realizzato in resina blu contornato di ciotoli di pietra bianca attraversa larea e conduce ad uno spazio condominiale destinato ad archivi. Sotto tale livello si sviluppa il parcheggio, caratterizzato da una semplice finitura cromatica sulle tinte del blu, con segnaletica e numerazione bianca. In tale spazio si inserisce il controsoffitto che presenta tagli e fenditure per alloggiare i diversi corpi illuminanti.
Nella sua semplicità funzionale il garage riprende alcuni caratteri di ospitalità e domesticità comune all’intero immobile.