Uno dei migliori esempi di recupero architettonico, rispetto del patrimonio culturale, tecnologia, eleganza e gusto estetico. Il progetto di recupero e valorizzazione di Palazzo Valperga Galleani condotto da Building Engineering ha previsto un radicale intervento di rifunzionalizzazione di un edificio dalla valenza e qualità storico-architettonica prestigiosa per la città, anche se fortemente mutilato nel corso dell’ultimo secolo da interventi che hanno determinato l’abbandono della sua originaria vocazione di abitazione, a favore dell’insediamento al suo interno di una attività di terziario.
Le scelte adottate sono state finalizzate alla riappropriazione della destinazione prima della fabbrica evidenziandone la sua connotazione di edificio residenziale, unita alla particolare volontà di “aprire” alla città lo spazio privato della corte, allestendo la stessa con opere di valenza artistica, luci, opere a verde.
Tutti gli interventi condotti per la realizzazione dei 36 appartamenti, sono stati progettati nel rispetto delle preesistenze storiche ancora leggibili e conciliando le stesse con soluzioni d’avanguardia anche per ottimizzare l’impatto ecologico del fabbricato.
Chiara volontà della Committenza è stata fin da subito quella di realizzazione di un’opera che conciliasse interventi di carattere architettonico con un allestimento artistico- scenografico volto a dare un valore aggiunto agli spazi, in particolare a quelli esterni e godibili anche dai visitatori esterni. A tal fine, di concerto con gli Enti di tutela si è intrapreso un percorso di ricostruzione “suggestiva” di ambiti ormai perduti ma dal forte valore evocativo ; in particolare si è ideata, per il recupero della corte interna di via Alfieri, la riproposizione dell’originario giardino seicentesco, trasponendo nelle due dimensioni orizzontale e verticale, un disegno di ciottoli, luci e verzure.
Il “giardino” storico che si è voluto riproporre assieme al riordino delle facciate interne del Palazzo, inizia a sospendersi in un gesto concettuale-romantico che si realizza nello spazio aereo del cortile. Il segno sospeso, narrativo e contemporaneo, fortemente evocativo, appartenente alla storia del luogo, emozionante, che rinnova lo stupore nella visione quotidiana di chi in quel palazzo ci vive e che resta in memoria dei visitatori di passaggio è l’albero. L’opera vede, per l’intero sviluppo orizzontale delle ringhiere dei lunghi balconi una moltitudine di vasi opportunamente arredati da essenze sempreverdi ricadenti. Ciascun vaso è servito da un impianto automatico d’irrigazione e da due lucette montate su braccetti semirigidi atti all’illuminazione degli stessi. La coerente illuminazione di tutti gli elementi, gestita da un computer, mette a sistema la pavimentazione del cortile con l’albero e la moltitudine dei vasi in un unico quadro espressivo.