IL NUOVO COMPLESSO CULTURALE ‘MuliNuragus’
Il complesso dell’ex Mulino Pastificio costituisce, per Nuragus e i suoi abitanti, un importante punto di riferimento urbano, per la sua storia e le caratteristiche architettoniche dei manufatti che lo compongono. L’edificio per molto tempo ha rappresentato il principale nucleo produttivo a carattere industriale dell’abitato, posizionato al centro del paese e gestito da importanti famiglie della zona. Il progetto proposto, attraverso uno studio accurato delle strutture e il recupero e la rifunzionalizzazione dei manufatti esistenti, intende riportare il complesso al centro della vita del paese, conferendogli la funzione di nuovo centro di ‘produzione’, ‘conservazione’ e ‘valorizzazione’ dell’identità, della cultura, delle tradizioni e dei prodotti del luogo. Il complesso diviene così museo, spazio di contatto, forum cittadino, arena, atelier, laboratorio a servizio della comunità e aperto ai visitatori. Il vecchio e il nuovo mulino, che costituiscono il complesso, occupano attività differenti in grado di raccogliere, preservare e far conoscere gli aspetti peculiari del territorio, dell’identità nuraghese e, più in generale, della Sardegna.
Il complesso dell’ ex Mulino Pastificio è caratterizzato, a livello morfologico, da edifici sorti in periodi differenti, a partire da fine ‘800 fino alla sua chiusura avvenuta nel 1968. Tali strutture, eterogenee in termini architettonici e costruttivi, si raccolgono attorno ad un’ampia corte centrale, su modello degli insediamenti locali caratterizzati da corti interne e muri di cinta verso la strada. Su Via Roma, Via Chiusa e Via Campi l’edificio presenta tre fronti edificati, anch’essi caratterizzati da un’eterogenea configurazione, con un unico ingresso posto sulla via principale. Il progetto proposto valorizza la presenza dei volumi e dei diaframmi che separano gli spazi interni dalla strada, recuperando le murature esistenti e lavorando sulle sistemazioni a terra, sulle pavimentazioni e sugli accessi, cercando di mantenere tali aspetti identitari e allo stesso tempo aprendo nuovamente l’edificio alla città, trasformandolo in spazio pubblico. Il complesso si trova in pieno centro storico, non distante da ‘Su Addeu’, in passato la piazza più importante del paese, ambito urbano oggetto di prossima riqualificazione. La presenza, inoltre, di un parcheggio per auto a circa 250 m e di una fermata bus presso l’antistante slargo di Via Chiusa, consentono un adeguato accesso anche ai visitatori che raggiungono Nuragus da fuori, con mezzi pubblici o privati.
Elemento morfologico peculiare del complesso dell’ex mulino, caratterizzante l’intero sistema insediativo locale, è l’insieme di corti, di differente dimensione, presenti all’interno dei fronti dell’edificio. Il progetto propone una valorizzazione di questi spazi, trasformandoli in luoghi aperti al pubblico, sede di eventi e manifestazioni che si svolgono durante l’anno. Per ampliare tali spazi (compressi nel tempo dalla progressiva realizzazione di edifici di deposito e supporto al mulino) e per renderli adeguatamente fruibili, si è scelto di trasformare alcuni degli spazi interni di secondaria importanza, oggi privi di copertura e con strutture in elevazione non più recuperabili, in corti tematiche esterne, mantenendo le tracce a terra dei vecchi muri come memoria.
Per la rifunzionalizzazione degli spazi un tempo coperti del complesso del mulino, si è scelto di operare una valutazione critica, come già accennato, relativamente al recupero delle strutture esistenti. Liberando l’area a sud del complesso con la demolizione delle strutture dei locali di servizio, si sono concentrati gli interventi di recupero, restauro e consolidamento sui volumi più grandi ed importanti, occupati un tempo dalla principale attività della molitura. Si è scelto qui di ripristinare le strutture esistenti, realizzare nuove strutture orizzontali interne e una nuova copertura, interventi intenzionalmente e chiaramente resi riconoscibili rispetto all’esistente. L’edificio del ‘mulino nuovo’, nella memoria collettiva il ‘Mulinu’ del paese, vero e proprio punto di riferimento urbano, viene riconvertito a museo del territorio, centro di promozione turistica e laboratorio per le arti e le tradizioni locali, con spazi espositivi e spazi polifunzionali aperti a differenti attività comunali e sociali, oggi sparse in vari ambienti, inadeguati rispetto all’importanza che esse rivestono in ambito culturale. La vicinanza di una scuola elementare e materna (circa 250 m) amplia le possibilità di valorizzazione dell’edificio, consentendo di concepire il nuovo complesso anche come spazio didattico e di sperimentazione per bambini in età scolare (orti urbani, laboratori artistici, scuole estive, ecc.).
L’edificio del ‘mulino vecchio’ diviene il centro di promozione dei prodotti agroalimentari tipici del territorio, altro punto di forza della cultura locale, attraverso un’esposizione sperimentale delle materie prime della terra già nelle piccole corti verdi che lo circondano, e trasformando l’edificio in un bar – ristorante con annesso laboratorio di cucina per la preparazione e la degustazione dei prodotti e dei piatti tipici.
IL NUOVO COMPLESSO CULTURALE ‘MuliNuragus’
Il complesso dell’ex Mulino Pastificio costituisce, per Nuragus e i suoi abitanti, un importante punto di riferimento urbano, per la sua storia e le caratteristiche architettoniche dei manufatti che lo compongono. L’edificio per molto tempo ha rappresentato il principale nucleo produttivo a carattere industriale dell’abitato, posizionato al centro del paese e gestito da importanti famiglie della zona. Il progetto proposto, attraverso uno studio accurato delle strutture e il recupero e la rifunzionalizzazione dei manufatti esistenti, intende riportare il complesso al centro della vita del paese, conferendogli la funzione di nuovo centro di ‘produzione’, ‘conservazione’ e ‘valorizzazione’ dell’identità, della cultura, delle tradizioni e dei prodotti del luogo. Il complesso diviene così museo, spazio di contatto, forum cittadino, arena, atelier, laboratorio a servizio della comunità e aperto ai visitatori. Il vecchio e il nuovo mulino, che costituiscono il complesso, occupano attività differenti in grado di raccogliere, preservare e far conoscere gli aspetti peculiari del territorio, dell’identità nuraghese e, più in generale, della Sardegna.
Il complesso dell’ ex Mulino Pastificio è caratterizzato, a livello morfologico, da edifici sorti in periodi differenti, a partire da fine ‘800 fino alla sua chiusura avvenuta nel 1968. Tali strutture, eterogenee in termini architettonici e costruttivi, si raccolgono attorno ad un’ampia corte centrale, su modello degli insediamenti locali caratterizzati da corti interne e muri di cinta verso la strada. Su Via Roma, Via Chiusa e Via Campi l’edificio presenta tre fronti edificati, anch’essi caratterizzati da un’eterogenea configurazione, con un unico ingresso posto sulla via principale. Il progetto proposto valorizza la presenza dei volumi e dei diaframmi che separano gli spazi interni dalla strada, recuperando le murature esistenti e lavorando sulle sistemazioni a terra, sulle pavimentazioni e sugli accessi, cercando di mantenere tali aspetti identitari e allo stesso tempo aprendo nuovamente l’edificio alla città, trasformandolo in spazio pubblico. Il complesso si trova in pieno centro storico, non distante da ‘Su Addeu’, in passato la piazza più importante del paese, ambito urbano oggetto di prossima riqualificazione. La presenza, inoltre, di un parcheggio per auto a circa 250 m e di una fermata bus presso l’antistante slargo di Via Chiusa, consentono un adeguato accesso anche ai visitatori che raggiungono Nuragus da fuori, con mezzi pubblici o privati.
Elemento morfologico peculiare del complesso dell’ex mulino, caratterizzante l’intero sistema insediativo locale, è l’insieme di corti, di differente dimensione, presenti all’interno dei fronti dell’edificio. Il progetto propone una valorizzazione di questi spazi, trasformandoli in luoghi aperti al pubblico, sede di eventi e manifestazioni che si svolgono durante l’anno. Per ampliare tali spazi (compressi nel tempo dalla progressiva realizzazione di edifici di deposito e supporto al mulino) e per renderli adeguatamente fruibili, si è scelto di trasformare alcuni degli spazi interni di secondaria importanza, oggi privi di copertura e con strutture in elevazione non più recuperabili, in corti tematiche esterne, mantenendo le tracce a terra dei vecchi muri come memoria.
Per la rifunzionalizzazione degli spazi un tempo coperti del complesso del mulino, si è scelto di operare una valutazione critica, come già accennato, relativamente al recupero delle strutture esistenti. Liberando l’area a sud del complesso con la demolizione delle strutture dei locali di servizio, si sono concentrati gli interventi di recupero, restauro e consolidamento sui volumi più grandi ed importanti, occupati un tempo dalla principale attività della molitura. Si è scelto qui di ripristinare le strutture esistenti, realizzare nuove strutture orizzontali interne e una nuova copertura, interventi intenzionalmente e chiaramente resi riconoscibili rispetto all’esistente. L’edificio del ‘mulino nuovo’, nella memoria collettiva il ‘Mulinu’ del paese, vero e proprio punto di riferimento urbano, viene riconvertito a museo del territorio, centro di promozione turistica e laboratorio per le arti e le tradizioni locali, con spazi espositivi e spazi polifunzionali aperti a differenti attività comunali e sociali, oggi sparse in vari ambienti, inadeguati rispetto all’importanza che esse rivestono in ambito culturale. La vicinanza di una scuola elementare e materna (circa 250 m) amplia le possibilità di valorizzazione dell’edificio, consentendo di concepire il nuovo complesso anche come spazio didattico e di sperimentazione per bambini in età scolare (orti urbani, laboratori artistici, scuole estive, ecc.).
L’edificio del ‘mulino vecchio’ diviene il centro di promozione dei prodotti agroalimentari tipici del territorio, altro punto di forza della cultura locale, attraverso un’esposizione sperimentale delle materie prime della terra già nelle piccole corti verdi che lo circondano, e trasformando l’edificio in un bar – ristorante con annesso laboratorio di cucina per la preparazione e la degustazione dei prodotti e dei piatti tipici.